Brano: [...] (si veda L. Longo, I centri dirigenti del P.C.I. nella Resistenza, Roma 1973, pag. 494).
Nell’aprile del 1945 diresse a Cremona l’insurrezione che portò alla liberazione di questa città.
Nel dopoguerra, dopo aver svolto attività di partito in Sardegna e in Lombardia, operò alla direzione della Camera del lavoro di Milano. Successivamente fu nominato direttore generale dell’I.N.C.A., incarico che ricoprì per oltre vent’anni.
Antonietta, la madre
« Mirabile figura di madre », come scriverà Giorgio Amendola, « che ricorda ai compagni la ” Madre ” di Gorki », quando Antonietta Marturano Pintor seppe che suo figlio Carlo era a Parigi ammalato, corse ad assisterlo. A Parigi, ebbe modo di partecipare alla grande esperienza del Fronte Popolare francese, militando nel Partito comunista, studiando e preparandosi. Avrebbe poi voluto seguire suo figlio nell’U.R.S.S., ma allorché Luigi Longo le prospettò l’utilità della sua presenza in Italia, non esitò a rientrare in patria per eseguire i pericolosi compiti affidatile dal Partito.
In succ[...]
[...]uire l’esempio dei figli, attivi nella Resistenza. Sergio, tornato dal carcere, era accorso nelle file partigiane. Giovanna, trasferitasi a Roma per raggiungere il marito tornato dal confino, già operava a Roma come partigiana (sarà decorata di croce di guerra) e tra le dirigenti dei « Gruppi di difesa della donna » (v. Donne nella Resistenza) nei quartieri popolari della Capitale, in una attività di massa che praticamente non ha mai cessato.
La madre non poteva non partecipare alla nuova fase della lotta come valida collaboratrice, unitamente all’altra figlia Giuliana che viveva con lei a Milano. Malgrado avesse una bimba in tenerissima età e il marito Ennio Giunti deportato in Germania come ufficiale rifiutatosi di collaborare coi nazisti, Giuliana restò sempre vicina alla madre per assisterla e condividere i rischi dell'attività resistenziale.
Finita la guerra e quando finalmente sembrava avviato a concludersi anche il calvario dei Marturano Pintor, il più luttuoso evento colpì la famiglia: proprio negli ultimi giorni dell’aprile 1945, su delazione di un kapò fascista, Ennio Giunti fu, a 29 anni, barbaramente assassinato dai nazisti.
Bibliografia: I compagni', prefazione di Giorgio Amendola, Roma 1972.
Marty, André
N. a Perpignano il 6.11.1886, m. nel 1955; dirigente comunista francese. Figlio di un comunardo, entrò giovanissimo nella marina militare e n[...]